Rigolò

Rigolò, musicisti (Jenny Burnazzi e Andrea Carella)

IL SILENZIO

di Jenny Burnazzi

Il terzo giorno abbiamo attraversato il bosco, questa volta tutti insieme. “Lo spazio del sacro”, com’è che un bosco lo facciamo sacro? Ci siamo chiesti. Se quella strada l’abbiamo fatta tante volte nei giorni prima non è mica che sia diventata sacra o forse solo un po’ per chi lo desiderava. Allora abbiamo fatto come se fosse la navata di una chiesa e lo abbiamo attraversato in silenzio quel pezzetto di bosco e si sa che nel silenzio tutto è possibile, come tra le parole tutto può ancora succedere. È successo che qualcuno si è impigliato nei rovi e qualcuno si è commosso. In silenzio fino alla rupe, che il giorno prima ci avevamo trovato i resti, giusto le piume  blu della ghirlandaia, un sacrificio insomma che se stai cercando il sacro e trovi i resti di un uccello che è stato il pasto di una volpe puoi anche pensare che tutto sia avvenuto con un senso, proprio quello che stavi cercando. Col fatto che c’eravamo tutti, beh quasi, io non ho avuto paura perché a me stare da sola fa paura e ancor più nel bosco, io pensavo che fosse proprio dalla paura che venisse la fede ma adesso ci devo ripensare. Giovanni in cima ha rotto il silenzio e ci vuole determinazione, sì proprio determinazione per rompere il silenzio perché si sarebbero potute dire così tante parole definire così tanti pensieri che se non ci avesse aiutati saremmo ancora là, tutti zitti zitti senza avere ancora deciso che cosa dire. Grazie Giovanni per averci guidato, “ho fede perché” ognuno ha detto una parola che ci ha riportato alla ragione ma io non ci sono riuscita non è uscito nemmeno un suono, è così difficile lasciare il silenzio. Che poi io le parole non le so trovare, anzi a volte ne scelgo di così sbagliate che le persone se ne hanno a male, anche in quei giorni ci sono stati dei momenti di disaccordo credo proprio per una questione di parole e dopo siamo stati tutti più in silenzio e forse più uniti. Allora siccome io non ve lo so proprio raccontare cosa è successo in quell’ora di cammino a mezzogiorno del 26 febbraio vi dico che è meglio che ci  andiate  lì in quel posto, proprio sopra a san Sepolcro, poco fuori dal cancello di Villa Cungi ,un po’ più in giù prendete il sentiero alla vostra sinistra dopo la fontana, alla pozza del cinghiale girate a destra e salite  ancora, al tronco cavo continuate  ancora un po’, in cima alla roccia della Ghirlandaia sentirete il suono del ruscello e poi ascoltate più che potete.

Andrea Carella, cura e ascolto

concludere con la voce del vento, Jenny e Giovanni 

Alberi cavi suonati da Jenny e Giovanni

Sperimentazioni sonore di Andrea Carella

performance finale di Andrea Carella e Jenny Burnazzi dei Regolò Band