Progetto realizzato nell’ambito del bando Toscanaincontemporanea2021
COSÌ LONTANO, COSÌ VICINO
Bipersonale di Meri Ciuchi e Maurizio Rapiti
dal 10 Settembre al 10 Ottobre 2021
CasermArcheologica, via Aggiunti 55, Sansepolcro
Così lontano, così vicino è la bipersonale degli artisti Meri Ciuchi e Maurizio Rapiti, la cui poetica si snoda in differenti percezioni legate al vivere quotidiano dove l’analisi primaria è la variante.
Entrambi gli artisti narrano di un tempo liquido che non si sposta in un asse orizzontale, in cui le fasi di caduta e la speranza di rinascita si stanno succedendo ininterrottamente, confondendosi e confondendoci. Le loro opere contengono innesti ed elaborazioni che rimandano a un tempo che non si può definire, un tempo che non scorre scadenzato, lontano e vicino, ma piuttosto di qualcosa in cui siamo immersi, che ci avvolge e ci circonda.
Meri Ciuchi espone scatti fotografici analogici datati 1993 rivisitati quasi un ventennio dopo con l’inserimento di parti ricamate. Maurizio Rapiti presenta una riproduzione di dipinti iconici in cui introduce elementi contemporanei.
Le opere presentate sono narrazioni immediate, con elementi tratti dall’ordinario vivere, filtrati dai loro occhi a tratti immaginifici. Lontane sono le loro tecniche di lavoro ma entrambe appartenenti alle antiche tradizioni espressive, il ricamo e la pittura a olio. Un attingere al passato per realizzare immagini contemporanee, attraverso un’azione di ricerca strutturata su più livelli emotivi, al confine tra ironia e melanconia.
Biografie degli artisti
Meri Ciuchi (1970, Anghiari) vive e lavora a Sansepolcro (AR).
Artista visiva diplomata all’Accademia di Belle Arti/Scenografia di Perugia, alla continua ricerca artistica di un’interazione per immagini con gli spettatori attraverso materiali e tecniche diversi, sviluppati in base al progetto. Alla base del suo lavoro risiede la comunicazione di stati d’animo, condizioni imposte, esperienze di caducità condivise in un tacito confronto tra artista e fruitore.
Maurizio Rapiti (1985, Sansepolcro) vive e lavora a Cerbara di Città di Castello (PG).
Dopo la formazione nello studio del padre, intraprende un percorso improntato alla sperimentazione e commistione di tecniche ma sempre con lo sguardo dinamico rivolto al figurativo. La cura formale e la ricerca del piacere estetico sono alla base delle sue opere di recente produzione, ispirate ai più famosi dipinti della storia dell’arte italiana.
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SPACE NEEDERS
di Francesco Capponi
dal 10 settembre al 10 Ottobre 2021
CasermArcheologica, Via Aggiunti 55, Sansepolcro
Progetto di fotografia stenopeica che nasce come piccola e personale fuga dalla realtà durante il lockdown iniziato in Italia nel mese di Marzo 2020 a causa della pandemia di Coronavirus che ha investito il pianeta.
Chiuso in casa, l’artista ha tentato di affrontare quella inedita situazione di isolamento provando a ribaltare la prospettiva emozionale mediante un gioco fotografico di esplorazione dello “Spazio Domestico”.
Per far ciò ha utilizzato dei soggetti fotografici speciali, una squadra di piccoli esploratori spaziali, creati ritagliando immagini di astronauti e cosmonauti trovate in rete, che sono stati posizionati e rifotografati nei vari angoli di casa come se fossero in azione dentro piccoli set. Una risematizzazione degli ambienti conosciuti per cui semplici superfici, singoli oggetti si sono trasformati in enormi pianeti e mondi alieni determinando un’espansione imprevista di quel mondo vitale che si era improvvisamente e inevitabilmente ristretto.
Le immagini sono state scattate utilizzando una vecchia macchina fotografica danneggiata e ritrasformata in una Pinhole Camera medio formato, sostituendone l’obiettivo ormai perso con un foro stenopeico. La particolare estetica della fotografia stenopeica, che consente di realizzare immagini interamente a fuoco ma con una definizione morbida dei contorni, ha contribuito a far apparire reali quegli esploratori e i loro mondi alieni.
Biografia dell’artista
Francesco Capponi (1976, Perugia) fin dagli anni di formazione all’Accademia di Belle Arti lavora alla contaminazione di vari linguaggi artistici, tra i quali grande importanza assume la fotografia, analogica e sperimentale, indagandone il significato primigenio di “disegno con la luce”, in un vivo e costante dialogo tra antico e contemporaneo. Nei suoi lavori più propriamente scultorei la sperimentazione passa talvolta attraverso l’inserimento di elementi cinetici o meccanici destinati ad alterare l’approccio all’opera da parte dell’osservatore.
www.francescocapponi.com
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Dentro gli occhi cosa resta, esiti dei laboratori a cura di Ilaria Margutti e Alessandra Baldoni.
Mostra percorso degli elaborati realizzati dagli studenti del Liceo Città di Piero durante l’anno scolastico 2019/2020 durante i corsi di fotografia narrativa tenuto da Alessandra Baldoni e i quaderni dell’arte tenuto da Ilaria Margutti con gli allievi delle classi 3As e 3L1lc.