Farsi Incontro / 2024

Farsi incontro: Un viaggio tra intimità e rivoluzione

9/11/2024 | 1/3/2025

La mostra Farsi incontro esplora i territori invisibili dell’anima e della memoria, ponendo al centro della riflessione artistica la relazione tra la dimensione personale e corale. Attraverso le opere di tre artiste, il percorso espositivo si snoda tra le sfumature di una sensibilità poetica, che ricorda i versi di Wislawa Szymborska nel suo poema “Qualche parola sull’anima”.

L’anima non è sempre presente, si manifesta a intermittenza, sfuggente e schiva, come uno sguardo che si posa solo in momenti di profonda intimità, stupore o paura. Questo spazio di vulnerabilità e complessità si traduce visivamente nelle opere in mostra, dove il segno diventa traccia di un’esplorazione del sé, della propria storia e del proprio rapporto con il mondo.

Le artiste, attraverso linguaggi diversi, esplorano ciò che Szymborska definisce la condizione ambigua dell’anima, che si affaccia e si ritrae, lasciando solo frammenti della sua presenza. Sara Garagnani, con il suo progetto “MOR – Storia per le mie madri”, indaga il legame con le sue antenate, costruendo una narrazione intima e collettiva, dove ogni segno e ogni suono è un eco di vite passate che si intrecciano con il presente. Il tamburo, simbolo di connessione tra corpo, mente e spirito nelle comunità Sami, diventa qui metafora di un processo artistico che è al contempo riflessione e cura, espressione e guarigione. I resti del processo creativo – schizzi, appunti, tracce di pensiero – sono testimonianze di un percorso interiore che si fa visibile, e la sua opera invita lo spettatore a farsi incontro con quel passato che, seppur personale, diventa condivisibile.

Marina Marcolin porta in mostra l’imperfezione e il mistero che precedono ogni gesto creativo. Le sue opere vivono nell’incertezza del momento prima che la matita tocchi il foglio o la lastra incisa venga inchiostrata. Questo spazio intermedio, che Marcolin descrive come simile a un filo da funambolo, raccoglie le tracce della sua vita quotidiana, che si mescolano all’immaginazione, senza un ordine logico ma seguendo una danza tra errore e intuizione. È un approccio che abbraccia la vulnerabilità dell’essere umano, trasformandola in forza creativa.

Lisa Gelli con una selezione di lavori provenienti dai progetti “I figli degli altri”, “Atto di dignità” e “Paesaggi interiori”, ci porta in un terreno di fragilità e resistenza. Atto di dignità indaga il tema dell’autodeterminazione femminile, proponendo un percorso di riappropriazione dello spazio interiore e fisico, un atto d’amore e di coraggio. Qui l’incontro tra il sé e l’altro diventa un momento di interrogazione collettiva, dove la dignità si manifesta come ribellione contro i desideri indotti e un’identità non riconosciuta come propria. I suoi stendardi e il video in mostra raccontano un percorso di autodeterminazione, in cui il desiderio di cambiamento si afferma come un atto di amore verso sé stessi e il collettivo. Gelli invita lo spettatore a riflettere sul significato della dignità e sulla necessità di rompere a uno status quo che limita l’individualità.

La mostra è un invito a esplorare gli spazi intangibili, a soffermarsi su ciò che è nascosto ma presente e a riflettere sul ruolo dell’arte come mezzo per rendere visibili quei frammenti di esperienza che spesso sfuggono alla narrazione quotidiana.

Le artiste utilizzano tecniche grafiche che spaziano dalla stampa di incisioni all’acquaforte su lastre metalliche di Marina Marcolin a diverse forme di illustrazione, disegni e acquerelli, su formati che vanno dal volume di graphic novel di Sara Garagnani all’arte per gli spazi pubblici di Lisa Gelli.

Farsi incontro significa accogliere l’altro, ma anche riconoscere la propria vulnerabilità e trovare in essa una forza trasformativa, in questo senso l’intimità diventa forma rivoluzionaria. Un viaggio tra il sé e l’altro, in cui ogni opera è una finestra aperta su un paesaggio interiore, agente di continua trasformazione.

 

Sara Garagnani | Dopo le prime esperienze in agenzie di comunicazione, inizialmente come account e successivamente come art director, Sara Garagnani ha scelto di diventare freelance. Nel suo ruolo di art director, lavora su progetti di comunicazione integrando le competenze maturate nel campo dell’illustrazione, della scrittura e dell’animazione.

Come illustratrice, ha realizzato diversi albi illustrati per bambini. Nel 2016 ha collaborato con la Casa delle Donne Contro la Violenza di Modena per la creazione del graphic novel “Via del Gambero 77”.

Nel 2022 ha pubblicato il graphic novel “MOR – Storia per le mie madri” con Add editore. Dal 2013 fa parte del Collettivo Amigdala come artista. L’associazione si occupa di arti performative, rigenerazione urbana e processi artistici volti alla attivazione delle comunità.

Il suo approccio creativo si distingue per l’integrazione di diversi linguaggi e per la capacità di mescolare ambiti artistici differenti.

Lisa Gelli | Artista visiva italiana con base a Firenze, lavora principalmente come illustratrice, muralista e art director. Nel suo percorso artistico, ha collaborato con numerose agenzie di comunicazione, case editrici, compagnie teatrali e aziende di design, consolidando un approccio multidisciplinare che spazia tra illustrazione, arte pubblica e design. Dal 2012, le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive sia in Italia che all’estero, consolidando una presenza nel panorama artistico contemporaneo attraverso progetti che uniscono illustrazione, performance e libro d’artista.

La sua ricerca si focalizza sul disegno e sull’autoproduzione, esplorando temi legati all’autenticità e alla sperimentazione di tecniche e materiali.a parte del collettivo di illustrazione “Le Vanvere”, un gruppo che promuove l’arte visiva attraverso

collaborazioni e progetti innovativi. Inoltre, è co-organizzatrice e co-art director di Ratatà, un festival dedicato al fumetto, disegno, illustrazione ed editoria indipendente, diventato negli anni un punto di riferimento per la scena artistica emergente. Attraverso queste esperienze, continua a esplorare nuove forme espressive, creando opere che sfidano i confini tra arte, comunicazione visiva e sperimentazione narrativa.

Marina Marcolin | Nata a Vicenza nel 1975 ed è una pittrice e illustratrice di fama internazionale, apprezzata per la delicatezza e l’intensità delle sue opere, caratterizzate da una raffinata attenzione ai dettagli e da una profonda sensibilità poetica. Attraverso il suo lavoro, Marina esplora temi che spaziano dalla natura alla dimensione interiore dell’essere umano, impiegando tecniche miste come l’acquerello e l’incisione per creare atmosfere sospese e immagini che evocano introspezione e meraviglia.

Nel corso della sua carriera, Marina ha collaborato con numerose case editrici e gallerie d’arte sia italiane che internazionali, contribuendo a progetti editoriali, mostre collettive e personali. I suoi lavori sono stati pubblicati in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Olanda, Grecia, Taiwan, Corea, Irlanda, Inghilterra e Stati Uniti, ampliando il suo pubblico a livello globale. Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni come il Museum of American Illustration di New York e in eventi culturali di spicco come la Bologna Children’s Book Fair, una delle fiere più importanti nel settore dell’illustrazione per l’infanzia. Inoltre, ha partecipato a esposizioni presso l’Itabashi Art Museum e l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, l’Auditorium della Musica di Atene, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Museo della Carta di Fabriano e la Basilica Palladiana di Vicenza, luoghi che hanno accolto i suoi lavori nell’ambito di mostre collettive e personali.La sua arte si contraddistingue per una poetica dell’attimo e della riflessione, dove lo spazio e la luce diventano strumenti per esprimere sentimenti di intimità e bellezza sospesa. Vive e lavora ad Arcugnano, in una cornice naturale tra un lago e il bosco, un luogo che ispira e riflette la delicatezza e la sensibilità che animano la sua opera.