Imprimere

 

Per ricordare, e dopo anni poter rivivere un momento. Oppure cancellare, tagliare, bruciare per estirpare il tempo che si vuol dimenticare così da poter proseguire… Fotografie. Immagini impresse nei ricordi, nella memoria, da esperienze ed emozioni. Capitiamo in quelle di un avventuroso turista in mezzo ad altra gente, in quelle masse di maglie colorate, folle che sono lì per caso o con uno scopo; chissà come vivono, che cosa fanno quei bambini immortalati venti anni fa, in quale parte del mondo si trovano… A quella vetta scalata in un giorno di vacanza, si sovrappone dopo decenni un panorama mutato. Quel millesimo di secondo è trascorso, lo abbiamo respirato, quei boschi hanno foglie nuove, quel sole sta girando su se stesso. Cambia, tutto.

Romanzo del tempo, la fotografia è un fulmine che blocca lo scoccare delle ore, e solo il nostro sguardo sa darle definizione. Prima, pitture rupestri su confinate pareti di roccia tracciavano il racconto di vite antecedenti; oggi invece, milioni infiniti di pixel rendono la fotografia viaggiante, in continuo movimento, in continua sparizione. Raggiunge miliardi di persone e si modifica: realtà ritoccata, forse tradita, per far credere che esistano isole galleggianti, mostri sotto i letti e cascate di luce lunare. Catturiamo immagini a scuola da appassionati e dilettanti, lo facciamo per lavoro, come passatempo e vocazione. Documentiamo guerre, disperazione, inquinamento e ingiustizie dei quali siamo testimoni istantanei: dove e quando è tutto visibile agli occhi.

Ora CasermArcheologica dà risalto alla tecnica stenoscopica con la quale poter fotografare persino il moto lentissimo dei pianeti. Una scatola dove per magia, per fisica, per il movimento di luce in linea retta, si espande con gioia la passione verso l’alto, l’inspiegabile. Il visibile nacque nel buio, con un foro nella parete, con le ballerine luci delle candele. Era l’arte di passare ore nelle camere oscure con la luce rossa, aspettando, osservando, goccia dopo goccia, l’asciugarsi dell’immagine impressa, a far galleggiare i colori. Spettro di luce, fantasma dipinto su pellicola.

Immagini sfocate, profondità dello spazio, gioco del tempo; l’imprimente fermarsi del tutto trattenendo il respiro.