Echi del Tempo | Claudio Ballestracci
Echi del Tempo | CasermArcheologica
Dal 6 luglio 2024 al 27 ottobre 2024
mostra di Claudio Ballestracci
A CasermArcheologica l’artista espone alcune delle installazioni sonore di grande suggestione che fanno parte di un suo repertorio personale scelto tra gli allestimenti museali già realizzati in diverse Case Museo in Italia, per invitare ogni visitatore a immaginare le ricerche in corso per gli allestimenti artistici che saranno realizzati nello spazio pubblico di Montebotolino, frazione di Badia Tedalda, oggetto di una delle azioni del progetto “Repubblica delle foreste” sostenuto grazie alla vittoria del Bando Borghi con fondi PNRR che verrà portato a termine entro il 2026.
Montebotolino, il paese sul paradiso, è un borgo incantevole a circa 8 km da Badia Tedalda, da dove si gode di una splendido paesaggio, in un’atmosfera fuori dal tempo. Una delle attività in programma con il Bando Borghi prevede la creazione di un percorso di installazioni sonore che raccontano le storie del paese.
Il progetto di Ballestracci è pensato e costruito in collaborazione con Samuele Boncompani, attore e drammaturgo, che ha scritto e selezionato una serie di testi e poesie che raccontano il paesaggio dell’Appennino Tosco -Emiliano sul quale Montebotolino si affaccia.
Le parole diventano suono del vento e accompagneranno i visitatori a scoprire la poesia del piccolo Borgo quasi abbandonato, restituendo la memoria e la bellezza che avvolge il Paese sul Paradiso.
CLAUDIO BALLESTRACCI
Il cuore della sua ricerca consiste nel vivificare il fattore apparentemente inerte della materia (frequente l’uso del metallo) attraverso processi tecnici elementari: la luce, l’elettricità, la simbiosi alchemica con elementi composti e naturali. L’oggetto ritrovato è la materia prima per elaborare l’immagine, così come un luogo o un edificio sono fonte di ispirazione originaria. Le immagini prodotte sono quasi sempre attraversate dalla luce: nella trasparenza dei raggi filtrati dalla cera e dal cotone, dalla resina e dall’acqua si svelano concetti vividi trattenuti dentro strutture inerti, nella commistione fra organico e inorganico. Le opere, spesso caratterizzate da una dichiarata obsolescenza, sono contrassegnate da una matrice comune, la rovina, nel segno della caducità e della memoria. Ha esposto in Italia e all’estero.
Vive e lavora a Longiano, in Romagna.