Donne del cielo: da muse a scienziate
8 marzo – 8 giugno 2024
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale,
Sala Dante
Dall’8 marzo all’8 giugno 2024 si è tenuta la mostra Donne del cielo: da muse a scienziate presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Sala Dante.
La mostra ha proposto per la prima volta in Italia un percorso incentrato sul ruolo delle donne nella ricerca astronomica e sulle immagini femminili che ricorrono nelle rappresentazioni del cosmo dal Rinascimento al primo Novecento.
Attingendo al ricco patrimonio della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, l’esposizione ha presentato opere scientifiche, letterarie e cartografiche che rivelano la presenza di interlocutrici e/o di autrici femminili in testi segnati dall’associazione tra donne e sfere celesti.
I testi della Biblioteca Nazionale hanno dialogato con strumenti scientifici provenienti dal Museo Galileo e da collezioni private e con creazioni artistiche come Le variabili del Cigno, sette grandi tele dell’artista Ilaria Margutti che prendono spunto dagli studi condotti da Henrietta Swan Leavitt.
L’esposizione, curata da Natacha Fabbri, Caterina Guiducci e Simona Mammana, è stata ideata dal Museo Galileo e organizzata con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Le variabili del cigno sono un corpus opere ricamate a mano formato da 7 tele di 280×80 cm l’una realizzate nell’arco di tempo di più di 2 anni, durante i quali, grazie all’interesse e il prezioso sostegno di Natacha Fabbri e Roberto Ferrari (direttore del Museo Galilei di Firenze), è stato possibile realizzare la mostra dedicata alle donne nella scienza dal titolo Donne del cielo, da Muse a Scienziate, in corso presso la Biblioteca Nazionale di Firenze fino all’8 giugno.
Il progetto della mostra, nato dagli stimoli della ricerca artistica di Ilaria Margutti, ha coinvolto quattro realtà culturali che hanno contribuito alla riuscita dell’esposizione:
Il Museo Galileo Galilei, laBiblioteca Nazionale di Firenze, Calliope Arts e CasermArcheologica, che ha sostenuto parte del lavoro grazie alla vittoria del bando Inconteporanea23 promosso dalla Regione Toscana.
Le opere sono state dedicate alla scienziata Henrietta Swan Leavitt, che nel corso della sua ricerca ha catalogato migliaia di stelle cefeidi scoprendo come misurare le distanze tra i corpi celesti.
Racconta l’artista: “Grazie a questa serie di opere ho potuto unire le mie due passioni: lo studio e l’esplorazione del cielo, con tutto ciò che riguarda il filo, il tessuto e la mia ricerca artistica, per far incontrare sulla tela due storie che hanno molti punti in comune. Henrietta Leavitt, attraverso lo studio delle Cefeidi una particolare tipologia di stelle, ha scoperto come poter misurare la distanza fra i corpi celesti. Sovrapponendo lastre fotografiche negativo su positivo di periodi diversi della Piccola nube di Magellano, ha rilevato la ciclicità dell’intermittenza della luce di queste stelle, grazie a una grande disciplina di osservazione e catalogazione. Tra i vari resoconti di Henrietta Leavitt, quello a cui mi sono ispirata è stato redatto tra il 1904 e il 1908 nel quale catalogò 1777 variabili posizionate nella Piccola Nube di Magellano e poi pubblicato negli “Annali dell’osservatorio Astronomico di Harvard College” composto da 21 pagine, di cui due lastre e 15 pagine di tabelle. La ricerca della Leavitt relativa alla misurazione delle distanze tra le cefeidi, ha permesso di ampliare la visione dell’universo oltre le distanze calcolabili fino ad allora, ha reso tridimensionale lo spazio, superando anche i confini dell’immaginazione.”
Sito dell’artista Ilaria Margutti
Sito dell’archivio dei documenti esposti in mostra
video/documentazione realizzati dal Museo Galilei ITA . ENG.