La galleria di immagini raccoglie una selezione di alcune delle mostre dedicate ai Quaderni dell’Arte, dal 2013 a oggi.

Non è facile raccontare le centinaia di storie che tutti questi quaderni custodiscono, migliaia di pagine scritte, disegnate, create da ragazze e ragazzi che nel corso di questi anni si sono accumulate l’una sull’altra, l’una dopo l’altra, lasciando le loro tracce depositate sulla storia del palazzo e con le mille anime del passato e del presente che lo hanno attraversato e lo attraversano sempre in maniera unica e profonda.

La storia custodita nella vita delle persone che se ne prendono cura.

 

I Quaderni dell’Arte

Nati nel 2012 all’interno della scuola secondaria di secondo grado, I Quaderni dell’Arte sono un progetto educativo che ha preso forma a partire dal desiderio di offrire agli studenti e alle studentesse uno spazio autentico per esprimersi, interrogarsi e crescere attraverso il linguaggio dell’arte.

Non si tratta di semplici esercizi scolastici, ma di oggetti vivi, in cui ogni pagina diventa un luogo di ricerca, un territorio da abitare con pensieri, immagini, visioni e tracce. Ogni quaderno è diverso dall’altro, perché diversa è la voce di chi lo scrive e lo costruisce, accompagnato in un percorso che intreccia il gesto artistico alla riflessione personale.

Il cuore del progetto è il dialogo con l’arte contemporanea: le opere diventano stimolo e specchio, occasione di confronto e possibilità di scoperta. Ma l’arte, in questo contesto, non è solo un contenuto da studiare: è un’esperienza viva, un modo per pensare e sentire, per guardare il mondo e riconoscersi al suo interno. È una soglia da attraversare.

Ogni quaderno custodisce una storia: quella di una relazione che si costruisce nel tempo, tra chi apprende e chi accompagna, tra l’opera e chi la osserva, tra il dentro e il fuori, tra il visibile e l’invisibile. È un processo che lascia tracce, non solo su carta, ma nella consapevolezza e nella sensibilità di chi lo attraversa.

Nel corso degli anni, il progetto ha coinvolto centinaia di studenti e studentesse, trasformando l’esperienza scolastica in un laboratorio di senso, in cui l’apprendimento diventa un atto creativo e partecipato. I quaderni sono stati esposti, raccontati, condivisi: non come prodotti finiti, ma come testimonianze di un percorso che continua, si rinnova, si ramifica.

I Quaderni dell’Arte nascono in classe, ma superano i confini dell’aula: abitano luoghi in attesa, palazzi abbandonati, spazi da reinventare, e portano con sé la traccia di una pedagogia sensibile, che crede nella possibilità dell’arte di trasformare lo sguardo e aprire nuove domande sul presente.

 

Quando nel 2013 ho incontrato questo luogo, l’ho voluto mostrare ai miei studenti perché la sua decadenza si svelava come una possibilità di ricostruire qualcosa che ci somigliasse. 

Mi sono accorta che le cose accadono solo se le riconosciamo e ci evolviamo attraverso gli sguardi.

Due mesi dopo erano con me a ripulirlo, trasportando le sue macerie per le scale, inalando la sua polvere e spazzando via gli strati di silenzio.

Volevo mostrare loro che l’artista se è anche insegnante, è un’opportunità di verità: perché a scuola narro le vite dell’arte come fossero la mia.

Volevo mostrare loro che l’opera non nasce una mattina, ma è il frutto di tanto sporco da togliere.

E di sporco ne abbiamo tolto, dentro queste mura, tanto da crederci.

Nel 2013 abbiamo fatto la prima mostra con i nostri quaderni, scrivendo chi siamo.

Riportando tra le pagine sgualcite dei diari i nostri sguardi sul mondo, disegnando, fotografando, dialogando tra noi e fuori da noi.

Le paure si dissolvevano ad ogni riga, ad ogni punto inciso, ad ogni filo che ci abbiamo cucito, i gesti e le domande sospese, prendevano la nostra forma e guardare diventava sentire.

La loro giovane età ha dimostrato di avere coraggio, la densità di vita nascosta dietro un sipario di timore del giudizio, è svanita assieme alla polvere, lasciando l’impronta che ognuno di loro darà alla propria forma.

Perché ognuno è diverso e vorremmo avere la possibilità di conoscere ciò che siamo e di provarci tutte le volte che possiamo.

Oggi sono ancora tutti qui quei ragazzi e quelle ragazze che si sono narrati tra queste macerie, sono qui assieme a tutti quelli che si sono aggiunti l’anno passato e questo ancora.

Sono tornati a spazzare, a lasciarsi immaginare e a creare la loro opera, ripulendo un luogo sospeso tra presente e passato.

Con i loro quaderni e i loro occhi affamati, gli hanno restituito una storia, quella che in pochi anni abbiamo scritto qui dentro.

Sono tanti e li ringrazierò uno ad uno.

L’opportunità di verità, quella che credevo di dargli, me l’hanno donata loro, senza nemmeno saperlo.

Abbiamo creato un’opera condivisa. Fatta di ascolto, coraggio e polvere.

Questo non avrei mai pensato potesse succedere a me.

Oggi inaugura un’altra nostra mostra, assieme agli artisti, ai tecnici, alle persone che ci hanno aiutato, ai poeti, ai visionari e agli spettatori che ci hanno seguito.

Oggi siamo di nuovo qui dentro, a sfogliare quaderni, sbirciare tra i sassi, calpestare cemento e inondarci di bellezza.    

Ilaria Margutti, 2013

 

 

Indice delle immagini

Per anno scolastico:

2013/14 – Progetto per un’opera d’arte – CasermArcheologica

2014 /15 – Con Rumore segreto – CasermArcheologica 

2015/16 – Territori sensibili – CasermArcheologica 

2017/18 – La città ideale – CasermArcheologica 

2018/2019 – La metamorfosi – CasermArcheologica 

2021/2022 – Ombre e luci – CasermArcheologica

2023/2024 – Dal cielo di Galilei ai cieli dell’arte – Museo Galileo Galilei Firenze