CasermArcheologica
presenta
Due nuovi appuntamenti a Casermarcheologica vedranno come protagonisti gli artisti della mostra ancora in corso fino al 29 febbraio, A ricordo di dove a cura di Ilenia D’Ascoli.
Il percorso espositivo che ci ha condotto a riscoprire la storia di Minerva Muglioni, protagonista culturale di Sansepolcro nei primi del Novecento prematuramente scomparsa, continua con due nuovi appuntamenti dedicati a conoscere più da vicino la ricerca degli artisti che hanno lavorato intorno alla sua leggenda, piena di suggestioni storiche intrecciate con l’identità di Palazzo Muglioni.
Il progetto, ideato dall’Associazione Casermarcheologica e realizzato grazie al bando Toscana Incontemporanea2019, sostenuto dalla Regione Toscana, ha visto diverse fasi di sviluppo che hanno connesso passato e presente attraverso il linguaggio dell’arte e della narrazione.
Roberta Baldaro, Francesco Bocchini, Claudio Ballestracci e Ilaria Margutti, saranno di nuovo con noi in due talk che ci accompagneranno verso la conclusione della mostra.
> Sabato 8 febbraio ore 17,00
“I luoghi dell’immaginario”
talk con Roberta Baldaro e Francesco Bocchini
Il tempo dell’ascolto e dell’incontro nel dialogo con gli artisti, diventa sempre più necessario in un’epoca sovraccarica di stimoli effimeri e immagini disordinatamente sovrapposte ai nostri occhi, perché ci aiuta ad orientarci nei luoghi sommersi del pensiero creativo, capace di innescare non solo il coinvolgimento delle emozioni, ma soprattutto i segreti meccanismi su cui si basa l’immaginazione per creare nuovi mondi e nuovi modi di pensarli.
> Sabato 15 febbraio ore 17,00
“Con mano che vede – disegnare per allestire”
presentazione del libro di Claudio Ballestracci
Il libro raccoglie il lavoro dell’artista in 21 allestimenti accompagnati da altrettanti racconti grazie ai quali ogni progetto prende a esistere davanti agli occhi del lettore. Le riflessioni e le considerazioni che Claudio Ballestracci ha costantemente messo in parola durante il suo itinerario ideativo e progettuale. Chi legge è pienamente coinvolto nel processo che dà origine a un museo o una mostra. Un’esperienza raramente condivisa e particolarmente accattivante, quanto mai preziosa per conoscere, non soltanto come si costruisce un allestimento, ma soprattutto com’esso cresce e si definisce attraverso un lungo processo creativo, qui vissuto dall’interno grazie alla penna che dà forma al disegno e al flusso del pensiero tradotto in parola.
Una vocazione civile, intrinsecamente incontenibile e pulsante di vita che va a comporre un paesaggio di personaggi straordinari, di avventure e invenzioni folgoranti.
In collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Arezzo.
I talk saranno condotti da Ilaria Margutti, artista e insegnante di Storia dell’Arte al Liceo Città di Piero.
Gli artisti
Roberta Baldaro
1975
Si occupa di fotografia e disegno, è docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e tiene workshop e seminari sul linguaggio fotografico. “Scatto esclusivamente in bianco e nero perché ne apprezzo la rigorosità e trovo, nelle tonalità del grigio, tutte le sfumature necessarie alla mia ricerca. Il punto di partenza è il paesaggio, sia urbano che naturale, talvolta domestico, raramente popolato, che scaturisce da un piccolo indizio, un puro inciampo dello sguardo”.
Tutte le narrazioni iniziano e si concludono come per necessità, esplorando un tema fino a consumarlo.
A partire dal 2011 alla fotografia si aggiunge il disegno a matita che celebra l’aderenza tra reale e immaginato, tra paesaggio esterno e interno: nasce così “Posto nuovo” il progetto che comprende tutti i “fotodisegni”, suddivisi per narrazioni e temi differenti.
Vive e lavora a Cesena.
Francesco Bocchini
1969
La sua operatività si è concentrata su lamiera e ferri smaltati per produrre rottami ferrosi che diventano poetici meccanismi elementari. Materiali poveri che si sublimano in cromie sofisticate e allusioni esistenziali, sempre ironiche. Il senso di gioco che diventa dramma nel movimento a scatti e nel rumore aspro dei metalli. Intere scaffalature che inventariano parti del corpo, oggetti del desiderio, oggetti. Foglie e fiori metallici di assoluta bellezza, che aprono inattese fioriture in muri muti.
Dalla metà degli anni ’90 il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, in gallerie private e in spazi pubblici.
Vive e lavora a Gambettola (Cesena).
Claudio Ballestracci
1965
Il cuore della sua ricerca consiste nel vivificare il fattore apparentemente inerte della materia (frequente l’uso del metallo) attraverso processi tecnici elementari: la luce, l’elettricità, la simbiosi alchemica con elementi composti e naturali. L’oggetto ritrovato è la materia prima per elaborare l’immagine, così come un luogo o un edificio sono fonte di ispirazione originaria. Le immagini prodotte sono quasi sempre attraversate dalla luce: nella trasparenza dei raggi filtrati dalla cera e dal cotone, dalla resina e dall’acqua si svelano concetti vividi trattenuti dentro strutture inerti, nella commistione fra organico e inorganico. Ha progettato e allestito esposizioni temporanee e interne ai musei. Autore di scenografie e progetti in ambito teatrale si occupa anche di architettura attraverso proposte che vertono sul rapporto poetico fra natura e paesaggio, luce e ambiente.
Vive e lavora a Longiano, in Romagna.
CasermArcheologica – via Aggiunti 55, Sansepolcro (AR)
casermarchelogica@gmail.com – www.casermarcheologica.it