Il Luogo

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La Storia di Minerva Muglioni

Il nostro lavoro ha riqualificato lo spazio pubblico di Palazzo Muglioni, un importante palazzo rinascimentale, di grande interesse storico artistico per la città di Sansepolcro, a pochi passi dal Museo Civico e dalla Casa di Piero della Francesca.

Il palazzo fu costruito su preesistenze medievali dagli esponenti della famiglia Muglioni, nobili fin dal Medioevo e che tra il ‘400 e il ‘600 ricoprirono le massime cariche comunali; un edificio con ampie sale stuccate, terrazza, giardino pensile, soffitti pregiati che per un periodo fu adibito a convento di religiosi.
La retrostante facciata su via Fiorenzuola testimonia la natura cinquecentesca dell’edificio, mentre la facciata principale su via Aggiunti risale al 1800, a testimonianza degli interventi posteriori all’edificazione.
L’interno del palazzo, che oggi è di proprietà della Provincia, in comodato d’uso al Comune di Sansepolcro (in gestione all’Associazione CasermArcheologica) ospita ancora elementi architettonici pregevoli e degni di nota come l’androne, una corte con portico e loggia soprastante, un grande salone e ampi vani con soffitti lignei e a volta.
Storicamente questo palazzo è stato un salotto culturale, animato da Minerva Muglioni, gentildonna amante delle arti, nata a Sansepolcro nel 1875, moglie di Silvio Buitoni, uno dei discendenti della famiglia fondatrice della Buitoni, la maggiore industria alimentare del territorio, che costituisce uno degli assi portante dell’economia locale. Nonostante l’aspetto decadente, Palazzo Muglioni conserva grande fascino, un’aura magica e misteriosa che ha suscitato incanto e stupore da parte di tanti visitatori.

Molti artisti hanno colto questa atmosfera, utilizzando le sue sale per set fotografici e ambientazioni per video: Alessandra Baldoni, artista di livello nazionale, l’ha usato come scenografia delle stanze per un progetto fotografico dedicato alla favola di Pinocchio, esposto per la prima volta al Premio Cairo Mondadori a Milano; la fotografa Silvia Camporesi, ha scelto le stanze della ex-Caserma per inserirle nel suo libro dedicato a luoghi abbandonati in Italia, il volume “Atlas Italiae” edito da Peliti Associati.

Dal 2017 CasermArcheologica ha riaperto ufficialmente, grazie agli interventi di manutenzione svolti dall’Associazione CasermArcheologica ed è oggi lo spazio permanente dedicato all’Arte Contemporanea a Sansepolcro, co-working e luogo di formazione.