Caserm[…]rcheologica | Mostra/percorso sulla realizzazione di un’opera d’arte
a cura di Ilaria Margutti e Enrique Moya Gonzalez
7 – 27 luglio 2013
Artisti coinvolti: Alessandra Baldoni, Federica Casetti e Cristina Villani
La mostra Caserm[…]rcheologica nasce dall’esperienza avviata nel 2012 con il progetto realizzato presso la Micropiscina di Arezzo che ha visto la partecipazione di alcuni alunni del Liceo Scientifico di Sansepolcro e degli allievi del corso di pittura della scuola RADAR RICERCA D’ARTE di Arezzo.
La mostra/percorso intende mostrare la progettualità che sta dietro l’opera d’arte, con l’obiettivo di svelare il processo creativo e intellettuale della ricerca artistica contemporanea.
Gli allievi sono stati invitati a mettersi alla prova attraverso la stesura di un quaderno, diventato nel tempo un deposito di storie, riflessioni, idee e immagini, per provare a tracciare un percorso personale, espressivo e motivato.
Il non-luogo della Caserm[…]rcheologica, aperto per la prima volta al pubblico, riacquisisce un’identità attraverso il lavoro di “giovani creativi”, proponendosi come metafora efficace della crisi e del suo superamento.
Curatori del progetto sono Ilaria Margutti e Enrique Moya Gonzalez, che hanno seguito i propri studenti con lezioni mirate e approfondimenti sui temi dell’arte contemporanea.
Ospite speciale di questa seconda edizione sarà Alessandra Baldoni, artista che già da tempo lavora sui contenuti dei luoghi della memoria e che, in questa occasione, esporrà l’opera fotografica Vite di Uomini non Illustri.
Cristina Villani e Federica Casetti, alla loro prima collaborazione, presenteranno invece la loro interpretazione del non-luogo, in un percorso in bilico tra spazio architettonico e visione tattile della memoria.
Il progetto Caserm[…]rcheologica intreccerà la sua proposta artistica con quella del festival di teatro contemporaneo Kilowatt, la cui 11a edizione è in programma dal 20 al 27 luglio: una delle stanze della ex caserma ospiterà infatti un intervento di Maria Teresa Zingarello, che – nel periodo del Festival – realizzerà un’azione artistica in piazza Torre di Berta, una performance collettiva che culminerà sabato 27 luglio.
Le casa vuota custodisce le impronte di una vita trascorsa, imprigionata tra l’abbandono e il tempo immobile del silenzio.
Le case vuote sono come persone, ferme, immutabili, sorde ai cambiamenti in attesa che l’ultima polvere le nasconda per sempre.
Ilaria Margutti
Il progetto mira dunque a cercare un punto di partenza per iniziare a reagire ad una crisi che ci vuole immobili ed impauriti dalle sue conseguenze, partendo dall’azione artistica condivisa e consapevole, senza trascurare l’aspetto introspettivo.