Dal cielo di Galilei ai cieli dell’Arte.
I Quaderni dell’Arte da dieci anni sono uno dei progetti che caratterizzano l’attività di CasermArcheologica[1], sviluppati con diverse classi del Liceo Città di Piero di Sansepolcro, sono un percorso formativo nato nel 2012 da un’idea della professoressa Ilaria Margutti, artista e docente di disegno e Storia dell’Arte, per accompagnare gli studenti e le studentesse dentro le trame e la complessità della ricerca artistica, facendo loro sperimentare metodi di lavoro e pratiche artistiche sia dal punto di vista manuale che di studio, per apprendere l’arte attraverso l’esperienza diretta con la vita e le cose che ci circondano e prendere consapevolezza dell’importanza del ruolo dell’arte nella società contemporanea.
Ogni quaderno è realizzato attraverso un processo creativo a partire dalle suggestioni suscitate da opere di artisti contemporanei: la stesura di un percorso personale sulle pagine bianche, diventa deposito di storie, riflessioni, fotografie e disegni, nati da un dialogo autentico con opere e i loro autori.
In 10 anni di attività questo metodo ha suscitato vari interessi anche al di fuori della programmazione ordinaria: è stato presentato al convegno “Città Come Cultura” del Museo MAXXII di Roma, 2020 ed è stato sperimentato in altre scuole come formazione per i docenti.
Grazie all’interesse del Dott. Andrea Gori, direttore della didattica del Museo Galileo Galilei di Firenze, resosi disponibile ad una collaborazione diretta con la scuola, con l’associazione CasemArcheologica e con gli studenti, è nata la proposta di ampliarne i contenuti e la possibilità di sviluppo, sia per gli studenti che si sono confrontati con una realtà più grande e istituzionale, per i docenti che hanno avuto modo di lavorare su una proposta trasversale delle discipline, sia che per i visitatori del Museo Galileo Galilei, che potranno avvicinarsi ad un modo diverso di attraversare la ricerca artistica che incontra quella scientifica.
I punti di contatto tra l’opera di Galilei e l’arte in tutte le sue manifestazioni comprendono il disegno, la musica, la letteratura e il teatro; nei linguaggi contemporanei possono abbracciare anche la fotografia, la video arte e la performance.
Gli studenti e le studentesse della classe 4°ASA nell’anno scolastico 2022/23 del Liceo Città di Piero di Sansepolcro, hanno avuto modo di conoscere e approfondire le opere di Galilei, trattate a scuola con i loro insegnanti e con il Dott. Andrea Gori in alcuni incontri dedicati e di poter indagare nelle ricerche e nelle opere di 4 artisti contemporanei scelti appositamente dall’insegnante, per aver trattato i temi legati al cielo, all’universo e all’ansia di infinito, come dice Maria Lai quando parla delle sue opere, per diventare esploratori di mondi possibili attraverso i linguaggi dell’arte.
Un incontro tra arte e scienza attraverso la poesia, il primo passo da compiere per innamorarsi del mondo che ci circonda e dell’invisibile di cui è fatto.
I temi trattati dagli artisti hanno guidato il lavoro dei ragazzi e ragazze per realizzare un quaderno che ha permesso loro di esplorare il mondo che li circonda per indagare dentro se stessi, i loro sogni, le loro aspettative e per donare ai visitatori e ai lettori dei loro viaggi, lo sguardo che queste giovani menti posano sul mondo.
Gli artisti presi in esame sono stati: Anish Kapoor, con le sue sculture specchianti che sembrano dare corpo alla gravità dell’universo, dove la massa deforma lo spazio tempo; Maria Lai artista che attraverso il filo, ha creato uno spazio relazionale fatto di favole e leggende che si estendono nelle sue mappe stellari ricamate su grandi tele per indicarci la via che ci unisce all’universo; le ragnatele custodite nelle opere di Tomás Saraceno, architetture complesse che stanno a indicarci le similitudini con gli ammassi di galassie di infinita tessitura e infine, le opere di Eliasson Olafur, del quale hanno avuto modo di visitare la mostra tenutasi l’anno scorso a Palazzo Strozzi, su come la luce crei una molteplicità di dialoghi con la percezione dello spazio abitabile.
Tutti questi stimoli e tanti altri ancora, hanno permesso oggi di poter esporre l’esperienza di un percorso di crescita durato più di un anno che ci insegna a guardare non solo nei cieli interiori dei nostri giovani, ma a scoprire che il cielo non ha confini, non ha un dentro e un fuori e soprattutto che come nell’arte anche nella scienza, avere una mente allenata all’immaginazione e alla meraviglia, è la via per essere esploratori di cieli possibili, come lo è stato Galileo Galilei.
Abbiamo confidato tutti insieme
di vedere le medesime stelle
le chiamavamo
pensandole vicine
per sentirle
ed erano del cielo sconosciuto
belle di sempre
cosi noi ci leghiamo docilmente
per un disegno d’astri
cosi siamo la terra che risponde.
(Livia Chandra Candiani)
I quaderni sono stati realizzati da:
Beatriche Bogdan – Simone Capacci – Angelica Carrino – Isabeau Cavazza – Andrea Cestelli- Flavia Distefano – Sofia Maddalena Falcini – Samuel Lutzen – Alice Mangoni – Letizia Migliore – Alessandro Nicchi – Samuele Pierini – Priscilla Prisecaru – Evelina Rampi – Claudia Irene Solidoro – Viola Tacchini – Walid Tadi – Marco Tiezzi (il suo quaderno è corredato da un video che può essere fruito attraverso un QR code situato al suo interno) – Sonia Tolea.
Ora tutte e tutti loro stanno frequentando il quinto e ultimo anno di Liceo, nel rivedersi dentro le pagine che hanno composto in tutti questi mesi, forse potranno scoprirsi diversi, ma consapevoli di aver fatto un viaggio indimenticabile.
[1] CasermArcheologica, associazione che ha recuperato l’ex Caserma dei Carabinieri di Sansepolcro, all’interno di Palazzo Muglioni, edificio storico nel centro urbano facendone un riferimento per attività di coinvolgimento delle giovani generazioni a partire dai linguaggi artistici. Il percorso dell’Associazione è stato riconosciuto dal Comune di Sansepolcro, dalla Regione Toscana e dal Ministero della cultura con numerosi riconoscimenti e progetti sostenuti. Nel 2018 CasermArcheologica è stata invitata alla Biennale di Architettura come esperienza di “Architettura di comunità”. www.casermarcheologica.it